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AreaDem: Intervento di saluto Assemblea Congressuale di Repubblica Futura – 11/12 aprile 2025

Aggiornamento: 10 mag


Voglio ringraziare a nome di Area Democratica la Presidenza e tutte le amiche e gli amici di Repubblica Futura.


Ieri sera ho ascoltato con molta attenzione gli interventi e vorrei fare un ringraziamento particolare a Mara, per le parole preziose che ci ha dedicato. Ed è proprio sulla scia di quelle parole che rivolgo il mio intervento di saluto che, anche sottolineato dal fatto che interveniamo oggi, non è solo un saluto formale, ma fortemente politico.


La collaborazione tra Repubblica Futura e Area Democratica nasce nel 2016 anzi, ad essere onesti, nasce ancora prima, ovvero quando da partiti diversi ci siamo incontrati, ci siamo parlati e abbiamo iniziato a lavorare per creare un’alternativa. E così abbiamo fatto. Lo straordinario risultato del 2016 non è stato frutto di una casualità, ma di convergenze, dialogo costante, riflessione e voglia di rappresentare un cambiamento.


Ci siamo riusciti forse solo in parte, però ci abbiamo provato e probabilmente ciò che di buono abbiamo fatto, ancora non ha prodotto i suoi frutti in modo visibile. A differenza di certa retorica è stato quel governo che ha allontanato – nei primissimi mesi della Legislatura – personaggi che tutto facevano tranne che gli interessi della Repubblica. È stato quel governo ha segnare un passaggio storico, con la prima (e al momento unica) Reggenza composta da due donne. È stato quel governo che ha dotato il paese di una legge sull’innovazione e sulla blockchain, dando una nuova prospettiva di crescita che fosse rispettosa delle dimensioni territoriali, che è arrivato ad un passo dall’approvare il nuovo PRG. Che ha sostenuto la legge sulle unioni civili.


L’elenco sarebbe ancora lungo, però mi fermo qui, perché il punto è un altro: partivamo da posizioni identiche? No. Però la volontà di costruire è stata più forte delle convinzioni e delle differenze di vedute e allora abbiamo messo sul tavolo la politica del dialogo e siamo sempre riusciti a trovare una soluzione che rispettasse anche le reciproche – e legittime- differenze. Questo per noi significa fare politica, quella che Mara ieri sera ha chiamato “la grande famiglia del buon governo”, ovvero un servizio al Paese, un mettere a fattor comune i percorsi e le competenze, e non fare un esercizio per la vana gloria personale (o peggio).


Per quanto il passato sia fondamentalmente, perché ci dice chi siamo stati, è il futuro l’elemento chiave.


Nel 2024 Area Democratica, con alcuni suoi esponenti, si è candidata come indipendente nelle liste di Repubblica Futura, che ci ha accolti con la naturalezza di chi non ha problemi ad aprirsi a identità nuove. La scelta di Repubblica Futura, un partito liberare, popolare e riformista come ricordava ieri sera Roberto, di aprirsi e confermare la volontà di un’alleanza strutturale con un gruppo – Area Democratica – che seppur non organizzato ha un’identità forte a sinistra e nel campo progressista, si inserisce nella volontà di essere cambiamento, di essere alternativa.


La collaborazione si rispecchia nel coesione del gruppo consiliare, dov’è presente anche Enrico e questa caratteristica è estremamente apprezzabile per chi ascolta il Consiglio e segue la politica, perché sono caratteristiche, insieme alle competenze espresse, che rendono il gruppo consiliare unico e – permettetemelo – alzano notevolmente il livello del Consiglio stesso. Qui il ringraziamento mio e di Area Democratica per l’ottimo lavoro di tutto il gruppo consiliare. Ci fate essere orgogliosi.

 

Ma veniamo ad un punto politico importante, che riguarda il Paese: perché è così importante l’Accordo di Associazione all’Unione Europea. Ecco. Io partire da un’altra domanda, ovvero: qual è il ruolo di un microstato come San Marino, nel nuovo contesto mondiale?


Perché quello a cui stiamo assistendo è la fine dell’idea della “pace perpetua” che soprattutto in Occidente - e in particolare in Europa – era stata data per scontata, ovvia. Siamo di fronte all’emersione sempre più forte di nuovi nazionalismi, sovranismi. Siamo di fronte al ritorno del potere inteso come “la legge del più forte”, del ritorno al mercantilismo e ad un rinnovato impulso del colonialismo. Parole che pensavamo chiuse nei capitoli di storia dell’ ‘800 e inizi ‘900, ma che tornano drammaticamente di attualità.


La legge del più forte indebolisce le democrazie, le mina nelle proprie fondamenta. La guerra economica si affianca alla guerra fatta con le armi. L’invasione dell’Ucraina e quello che si prospetta come possibile negoziato è il ritorno ad una forma di vassallaggio e di mercantilismo. L’approccio della nuova amministrazione americana agli stati confinanti e l’occhio alla Groenlandia, ci fanno tornare indietro nel tempo.


Quello che sta succedendo in Palestina – che non è un fenomeno nuovo purtroppo, ma sicuramente il più violento degli ultimi 20 anni – ci interessa direttamente. Perché sia l’Ucraina sia la Palestina sono i campanelli d’allarme della minaccia di nuovi equilibri, dove leader autoritari decidono sulla vita e sulla morte delle persone. Quello che sta succedendo in Medio Oriente è la continua violazione del diritto internazionale e la continua delegittimazione dello stesso, insieme alla delegittimazione del multilateralismo.


Questa continua delegittimazione e violazione del diritto internazionale, del diritto internazionale umanitario, insieme alla guerra commerciale, ai sovranismi, sono indicatori che ci suggeriscono che ciò che sta accadendo sull’altra sponda del Mediterraneo, potrebbe accadere – magari in forme diverse – anche da noi.


Per questo il ruolo di San Marino nel nuovo contesto mondiale deve puntare sul rafforzamento del multilateralismo, sull’associazione all’Unione Europea, nel sostenere un’Europa che diventi – finalmente – un’Europa politica e in una prospettiva federalista. Questo è l’orizzonte verso il quale la nostra Repubblica deve orientarsi se vuole garantirsi la sovranità e l’identità: i consessi multilaterali, tenendo a mente e usando come bussola ciò che c’è scritto in Consiglio, nel libro che tiene aperto San Marino. Relinquo vos libero ab utroque homine. “Vi lascio liberi da entrambi gli uomini”: una frase che oggi assume un significato ancora più forte, data la complessità del quadro internazionale, ma che ci indica un percorso che ha assicurato l’esistenza della nostra Repubblica nei secoli. Aprirsi al mondo senza perdere la propria identità, la propria via.


Perché è solo aprendoci, facendo sentire la nostra voce, difendendo e sostenendo la legittimità di organizzazioni sovranazionali, associandoci all’Europa, che la nostra Repubblica potrà non solo continuare ad esistere, ma ad avere una rinnovata linfa. Perché l’Accordo di Associazione significa apertura, ma anche grandi opportunità per i nostri giovani, per il mondo del lavoro, per la PA, per i privati.


“Dentro il cambiamento”, come recita il titolo del vostro congresso. “Dentro il cambiamento” per un nuovo mondo del lavoro e del post lavoro, in cui l’innovazione tecnologica si governa e crea nuove prospettive, un approccio costante alla prospettiva di genere e al territorio, la salvaguardia dello stato sociale.


Nell’augurarvi i migliori auguri di buon lavoro per questa giornata importante, come Area Democratica vi confermiamo la volontà di continuare a coltivare questa sinergia per costruire e governare il cambiamento.

Grazie.

 

p.Area Democratica

Vanessa D’Ambrosio


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